Quasi tutte le comuni aromatiche coltivate sono di origine europea. Si tratta di arbusti sempreverdi (rosmarino, timo, salvia, ecc…) che prediligono posizione soleggiate nell’orto. Mal sopportano i ristagni idrici nel terreno. Si adattano bene a terreni anche poveri, in quanto quasi tutte le specie aromatiche sono da considerarsi DEBOLI CONSUMATORI di elementi nutritivi. Normalmente vengono coltivate nelle aiuole di tutti gli orti domestici, ma si prestano benissimo per la coltivazione in vaso, su balconi o davanzali, il che ne facilita anche l’uso in cucina. Per la coltivazione possono essere impiegati tutti i tipi di contenitori. L’unico accorgimento è che tali recipienti abbiano sotto un’apertura. Il substrato ideale dovrebbe essere composto per un 50 % da terriccio da giardino, per un 30 – 40 % da concime e per un 10 – 20 % da sabbia. Lo strato sottostante dovrebbe essere costituito da ghiaia o cocci per permettere all’acqua di defluire ed evitarne così il ristagno. Le aromaticche con esigenze simili dovrebbero essere piantate nello stesso vaso. Le piante proliferanti, come per esempio la menta o la melissa, dovrebbero essere poste in vasi distinti. La maggior parte delle erbe necessita di regolari rinvasi. Le piante pluriennali possono tuttavia rimanere in vaso fino a 3 anni.
Tecnica Colturale
Esigenze idriche
La maggior parte delle erbe – e in particolare le specie mediterranee – non necessitano di molta acqua. Tuttavia è importante un’annaffiatura regolare. Sono da evitare assolutamente i ristagni! Più grandi sono le foglie di una pianta, più intensa è l’evaporazione e maggiore è il fabbisogno d’acqua. Per irrigare le piante è meglio usare acqua tiepida, di rubinetto o piovana, ma raccolta precedentemente in un recipiente. Le ore giuste per annaffiare sono quelle del mattino o del tardo pomeriggio. Bisognerebbe evitare di bagnare le piante la sera, perché non si asciugano completamente e hanno più probabilità di contrarre un’infezione fungina (come l’oidio). Inoltre è consigliabile bagnare esclusivamente la terra e non la pianta. La maggior parte delle aromatiche cresce bene in terreni magri e pertanto non ha bisogno di molto concime. Un eccessivo apporto di azoto può avere effetti negativi perché stimola eccessivamente la crescita delle foglie. Il tessuto vegetale diventa più tenero e facilmente attaccabile da malattie e parassiti. Sui terreni magri queste specie possono sviluppare meglio il loro aroma.
Nutrizione
In funzione delle esigenze nutritive, si distinguono specie considerate FORTI CONSUMATORI (come il prezzemolo, l’erba cipollina, diverse specie di menta, melissa, ecc…) da specie considerate DEBOLI CONSUMATORI (basilico, lavanda, origano, rosmarino, salvia, timo, ecc…). Per la concimazione sono preferibili concimi organici (per esempio compost o letame maturo), in quanto migliorano anche le caratteristiche fisiche del terreno oltre che rilasciare in modo lento le sostanze nutritive contenute.
Gestione della pianta
Tra le operazioni fondamentali per una corretta gestione delle aromatiche si ricorda la cimatura. La cimatura corretta al momento giusto è uno degli interventi di cura più importanti. Le piante perenni (rosmarino, salvia, timo, maggiorana, melissa) vengono potate in primavera per permettere alla pianta di germogliare nuovamente. È importante non tagliare fino alla parte lignificata. Una potatura regolare permette alla maggior parte delle aromatiche di ramificarsi e di formare una struttura a cespuglio. Alcune erbe, come per esempio il basilico o l’erba cipollina, con la fioritura perdono il loro aroma, ed è quindi importante tagliare i boccioli per tempo. Per la potatura si usa una cesoia o un coltello affilato.
Lo svernamento
Alcune piante perenni non sono resistenti al freddo (per esempio il rosmarino) e devono passare la stagione fredda in vaso, in casa. Tali piante è meglio posizionarle in un luogo luminoso e fresco. I luoghi più indicati per far svernare le erbe aromatiche sono i locali luminosi e freschi, come giroscale, verande o stanze da letto non riscaldate. Se le piante aromatiche rimangono all’aperto, è consigliabile ricoprire le specie più delicate (per esempio la salvia o il timo) con foglie o rametti, prima che le temperature diventino più rigide.
Il Raccolto
Per ottenere una buona qualità, le erbe vanno raccolte al momento giusto. Lo scopo è di ottenere la maggiore concentrazione di principi attivi e il migliore aroma possibile. Le piante vanno raccolte dopo uno o due giorni privi di pioggia, perché in quel momento la loro concentrazione di principi attivi è al massimo. Ovviamente si raccolgono solo le parti sane e pulite della pianta. Per tagliare le piante si usa preferibilmente una cesoia o un coltello affilato. Il taglio regolare favorisce la ramificazione della pianta e la crescita a cespuglio. Il momento ideale per la raccolta dipende dalle parti della pianta che si intendono utilizzare. I fiori vanno colti in piena fioritura quando sono completamente aperti. Le foglie, in genere, si raccolgono poco prima della fioritura quando sono completamente sviluppate, ma ancora giovani. A questo punto la pianta non ha ancora speso energie per la fioritura e le foglie hanno un alto contenuto di principi attivi. I frutti si raccolgono quando sono in piena maturazione.
Essiccazione e conservazione
Le erbe contengono preziosi oli essenziali. Un’essicazione e una conservazione scorretta ne distruggono le proprietà e fanno perdere aroma e sapore. Anche il colore dei fiori sbiadisce. Le piante aromatiche devono essere essiccate in un ambiente arioso e caldo, ma non alla luce diretta del sole, che ne altera i principi attivi! Solitamente le erbe si appendono, dopo averle legate a mazzi non in modo stretto, in locali ombrosi, ma asciutti. I fiori o le singole foglie si possono anche disporre su griglie o vassoi. L’essiccazione può avvenire anche nel forno a una temperatura massima di 30 °C. Durante questo processo la porta del forno va lasciata un po’ aperta. Le erbe essiccate si dovrebbero conservare al massimo per un anno, con il tempo infatti le preziose sostanze in esse contenute vanno perse. Le erbe così essiccate si conservano in barattoli a chiusura ermetica, possibilmente di colore scuro, in luoghi freschi al riparo dall’umidità. È consigliabile apporre un’etichetta in cui riportare il contenuto e la data di raccolta.
Patologia e Difesa
La maggior parte delle aromatiche non teme i parassiti animali, ma risulta sensibile alle malattie fungine, sia a livello radicale che fogliare. Tra le patologie più diffuse si ricorda la Sclerotinia sclerotiorum, che nella salvia e timo si manifesta con un ingiallimento delle foglie della porzione bassa della pianta, con forte disseccamento delle foglie (che non cadono però). Si tratta di una malattia fungina favorita da condizioni di elevata umidità dell’aria: le piantine sono ovviamente più sensibili se ricevono poca luce, se sono state trapiantate troppo fitte e se sono state concimate con molto azoto. Il consiglio è di eliminare le piante ammalate (prima che ne contagino altre) e di ricomprare la piantina. Altra pericolosa patologia è l’oidio, favorita da un clima caldo umido. Molto frequente sulle foglie di salvia, colpisce anche altre aromatiche. Si ricorda inoltre la Pseudo peronospora del basilico e del prezzemolo.