Calendari di Trapianto e Raccolta
Ecco i nostri Calendari di Trapianto e Raccolta, non ti puoi sbagliare! Consultali e scoprirai che ogni ortaggio ha il suo tempo!
Ecco i nostri Calendari di Trapianto e Raccolta, non ti puoi sbagliare! Consultali e scoprirai che ogni ortaggio ha il suo tempo!
Quasi tutte le comuni aromatiche coltivate sono di origine europea. Si tratta di arbusti sempreverdi (rosmarino, timo, salvia, ecc…) che prediligono posizione soleggiate nell’orto. Mal sopportano i ristagni idrici nel terreno. Si adattano bene a terreni anche poveri, in quanto quasi tutte le specie aromatiche sono da considerarsi DEBOLI CONSUMATORI di elementi nutritivi. Normalmente vengono coltivate nelle aiuole di tutti gli orti domestici, ma si prestano benissimo per la coltivazione in vaso, su balconi o davanzali, il che ne facilita anche l’uso in cucina. Per la coltivazione possono essere impiegati tutti i tipi di contenitori. L’unico accorgimento è che tali recipienti abbiano sotto un’apertura. Il substrato ideale dovrebbe essere composto per un 50 % da terriccio da giardino, per un 30 – 40 % da concime e per un 10 – 20 % da sabbia. Lo strato sottostante dovrebbe essere costituito da ghiaia o cocci per permettere all’acqua di defluire ed evitarne così il…
L’asparago appartiene alla famiglia delle Liliaceae, genere Asparagus ed è una coltura poliennale con un apparato radicale che esplora il terreno fino a superare il metro di profondità. Si avvantaggia, pertanto, di terreni fertili, profondi, ben areati, privi di erbe infestanti perenni. L’apparato radicale è costituito da due tipi di radici:
Il Carciofo (Cynara cardunculus L. scolymus) è una pianta di origine mediterranea appartenente alla famiglia delle Compositae, molto nota fin dall’antichità per i pregi organolettici del capolino. È originario dei Paesi del Bacino del Mediterraneo orientale, comprese le isole Egee e Cipro, e dell’Africa settentrionale compresa l’Etiopia, dove tuttora crescono spontanee altre specie di Cynara. In generale, il carciofo richiede un clima mite e suffi cientemente umido, per cui il suo ciclo normale è autunno-primaverile nelle condizioni climatiche del bacino mediterraneo, mentre nelle zone più fredde si raccoglie nel periodo estivo.
Si tratta di un ortaggio non particolarmente difficile da coltivare ma che richiede un terreno soffice e sabbioso, per cui non viene bene in ogni orto. Le carote chiedono un clima non troppo caldo perché la radice indurisce se la temperatura è troppo alta, in generale si adattano comunque a tutti i climi, mentre sono più esigenti riguardo al tipo di terreno. Terreni fertili, umidi e leggermente calcarei rappresentano il luogo ideale per la coltivazione delle carote. Quindi scegliete bene la zolla del vostro orto da dedicare a questi ortaggi. Il terreno dovrebbe essere perfettamente ripulito da sassi e pietruzze, per non ostacolare la crescita dell’ortaggio e preferibilmente a tessitura sciolto.
Appartengono a questa categoria numerose specie, della famiglia botanica delle Brassicaceae. Si tratta di piante che si adattano a crescere sia in regioni a clima temperato che a clima freddo, avendo quindi una distribuzione in tutto il globo. Per la loro plasticità i cavoli ed i cavolfiori sono piante molto rustiche che non richiedono particolari ambienti di coltivazione. Attenzione però ai ristagni idrici, molto pericolosi e da evitare. Le migliori produzioni si ottengono in zone a clima fresco e umido. Il fattore climatico più importante è la temperatura, sia durante la fase di transizione da vegetativa a riproduttiva che prima e dopo di essa. Per le cultivar precoci la temperatura ottimale per la formazione dei corimbi è di circa 17°C. Con temperature superiori a 20°C il passaggio alla fase riproduttiva è ritardato e la qualità dei corimbi diviene scadente. Se si effettua il trapianto in piena estate, attenzione a non utilizzare varietà a ciclo troppo breve (60 giorni o…
Esistono numerose specie di leguminose da granella molto diverse come botanica e come origine che vengono ascritte al genere Phaseolus, tutte indicate con il termine fagioli. Il fagiolo per antonomasia è il fagiolo comune o Phaseolus vulgaris L. Per la coltivazione dei fagiolini si rimanda dalla primavera fino all’estate inoltrata, in quanto per crescere hanno bisogno di un clima non freddo. Nel caso in cui ci si trovi in una zona particolarmente fredda, è meglio attendere il mese di maggio, quando sarà terminato il periodo delle gelate notturne: la pianta del fagiolino teme infatti il freddo eccessivo. È una pianta annuale a rapido sviluppo, con apparato radicale molto ramificato e piuttosto superficiale, steli angolosi, di altezza e portamento variabilissimo, da nani a rampicanti.
Il finocchio è una pianta che non ha particolari esigenze, ma predilige un clima mite; nelle zone mediterranee caratterizzate da un clima temperato-caldo, la coltivazione a scalare a partire dai primi mesi dell’anno, consente di avere a disposizione questo ortaggio per quasi tutto l’anno; il periodo di maggior consumo è comunque quello invernale. Quello che è essenziale sapere sul clima è che il finocchio teme le temperature sotto i 7 gradi e quelle sopra i 30. Il finocchio è sensibile alle ore di luce diurna, ha bisogno di 12 ore di luce e monta in seme se queste aumentano, per questo motivo va seminato a marzo oppure a giugno/luglio. Teme il gelo e per questo va raccolto prima delle gelate invernali.
Per fragola si intendono i frutti (in realtà si tratta di un frutto aggregato o falso frutto) delle piante del genere Fragaria a cui appartengono molte specie differenti. Spontanea nei sottoboschi italiani, è coltivata per i suoi frutti: piccole fragole dal profumo molto intenso. Le foglie sono riunite alla base in piccoli ciuffi, trifoglie e dentellate. I piccoli fiori bianchi da 4 a 6 petali fioriscono in tutto il periodo da aprile a luglio, talvolta le piante rifioriscono nuovamente in autunno. La fragola è una pianta rustica, che sopporta bene il freddo così come il caldo estivo. Teme però il sole forte che può bruciare le piantine, per questo motivo meglio metterla in zone di mezzombra oppure ombreggiare con teli. La pianta, al di fuori del sistema riproduttivo, ha sistemi di moltiplicazione non sessuale, come lo stolone, ramificazione laterale radicante per mezzo della quale può produrre nuovi cespi che sono di fatto cloni dello stesso individuo vegetale. Le fragole oggi…
Esistono molte varietà, alcune delle quali particolarmente dolci e zuccherine, ma la Zea mays saccharata è molto vicina alla specie originaria e negli anni non ha subito moltissime modifiche. La coltivazione è possibile solo a temperature superiori a dieci gradi e richiede conoscenze approfondite e molta pazienza. Si tratta di una pianta di provenienza tropicale, originariamente brevidiurna e tipicamente macroterma. Essa necessita di alte temperature nel corso del suo ciclo vitale complessivo: non solo non germina e non cresce con temperature sotto i dieci gradi, ma ha bisogno di almeno dodici gradi per evitare nascita aleatorie o troppo lente. Occorre sapere, d’altra parte, che un abbassamento della temperatura a tre o quattro gradi rischia di risultare fatale, uccidendo la pianta o lasciandola stressata. Per la fioritura, la condizione ideale prevede 26°C, mentre per l’accrescimento è di 22°C. Ciò non toglie, comunque, che possano risultare dannosi anche eccessi termici:…
La melanzana, appartenente alla famiglia delle solanacee, è una delle piante da orto più apprezzate in quanto, in normali condizioni d’allevamento, dona una produzione abbondante e protratta nel tempo (in alcuni casi si possono addirittura raccogliere frutti per ben 3 mesi dalla stessa pianta).
Appartengono a questa famiglia numerose specie di ortaggi, tra cui i più coltivati sono lo zucchino, le zucche (tonde, lunghe e di varie forme), il cetriolo, il melone e l’anguria. Si tratta di piante erbacee, rampicanti o striscianti, poiché i loro fusti, cavi all’interno, non le sorreggono in modo efficace. Per questo motivo spesso sviluppano strutture di ancoraggio (viticci, filamenti verdi simili a corde che si attorcigliano a spirale appena in contatto con un sostegno). Si tratta di piante molto diverse, ma con esigenze molto simili.
Le ortive da foglia (lattughe, indivie, spinacio e similari) sono tra le colture più diffuse negli orti familiari in quanto riescono a dare grandi soddisfazioni agli “hobbysti”: si ottiene un ottimo raccolto nonostante le ridotte cure colturali richieste. Prediligono un clima fresco e temono le gelate tardive. Tutte le colture da foglia prediligono un terreno ricco di sostanza organica ben decomposta e senza ristagni idrici ma ciò nonostante si adattano bene a qualsiasi tipo di ambiente di coltivazione; La temperatura ideale di accrescimento è compresa tra i 15 e i 18°C, al di sotto dei -3° C le piante non vegetano e lo stesso accrescimento può essere compromesso. Prima del trapianto è opportuno rendere più soffice possibile il terreno così da permettere al sottile apparato radicale di svilupparsi con facilità e rapidità. Le ortive da foglia hanno la tendenza ad accumulare “nitrati” nelle foglie (che sono tra l’altro le uniche parti edibili della pianta),…
Il peperone ha un apparato radicale sensibile all’asfissia, teme la siccità ed ha una medio – bassa tolleranza alla salinità. E’, inoltre, una pianta “delicata” da condurre sul piano dell’alimentazione ed un deficit in acqua o in elementi nutritivi ne può arrestare la crescita. Di conseguenza, bisognerà avere una particolare attenzione nella scelta del terreno, che, dovrà essere profondo e sciolto, con una buona capacità idrica, ma ben drenato. Si tratta di piante molto sensibili alle variazioni di temperatura e di luminosità, nonché alle forti escursioni termiche tra il giorno e la notte; lo zero di vegetazione è situato intorno ai 12°C a seconda delle cultivar, ma si riduce fino a 10°C per le cultivar a frutto piccolo e polpa sottile.
Il pisello è una pianta annuale, con un solo stelo cilindrico sottile e debole, di lunghezza variabile da 0,30 a 3 metri (piselli nani, seminani e rampicanti). Nei piselli rampicanti da orto lo sviluppo è indeterminato, dando luogo a una fruttificazione continua e protratta nel tempo. Quelli nani hanno portamento semi-eretto e sono a sviluppo determinato per cui la fioritura e la maturazione dei vari palchi fiorali avvengono in un tempo alquanto breve. Il pisello è una pianta microterma che ha limitate esigenze di temperature per crescere e svilupparsi, teme le alte temperature e la siccità. Per questo la coltura del pisello può essere fatta con successo negli ambienti o nelle stagioni fresche. Nelle regioni centro meridionali il ciclo è autunno-vernino, mentre invece nel nord Italia, si può adottare lo stesso ciclo ma utilizzando varietà resistenti al freddo, oppure si eseguono semine a febbraio-marzo, in modo da superare il periodo più critico delle gelate. La resistenza al…
Il pomodoro è senza dubbio la solanacea più coltivata nei piccoli orti domestici, soprattutto nel periodo primaverile – estivo. E’ apprezzato sia per la bontà dei frutti sia per il numero elevato di varietà disponibili che lo rendono idoneo a qualsiasi uso, dalle conserve (pelati, “salsa”) al consumo fresco. La temperatura ideale di accrescimento è compresa fra 18 e 24 °C, mentre oltre i 35 °C la produzione di fiori si interrompe. Sotto i 5°C la crescita è compromessa. La pianta ha bisogno di un terreno ricco di sostanza organica.
La pianta del sedano è un’ombrellifera (come carote e prezzemolo) a ciclo biennale, la sua coltivazione è semplice essendo un ortaggio adattabile e non prevede particolari cure se non l’imbianchimento per avere la verdura più tenera da mangiare. Il sedano ama climi temperati con temperature intorno ai 20 gradi e teme il gelo, che può portarlo a fioritura anticipata. Ama il sole ma sopporta anche la coltivazione in mezzombra. Il terreno ideale è ricco di sostanze organiche, che sia costantemente umido senza ristagni. L’aiuola del sedano deve essere lavorata in profondità per ottenere una terra drenante e soffice.
Perché dovrei comprare una pianta innestata?
La pianta innestata è l’unione di due parti di piante: il nesto, che rappresenta la porzione superiore, la varietà che produrrà frutti e il portainnesto, la porzione inferiore, in genere rappresentata da una varietà selvatica, più rustica e adattabile che darà le radici.